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La Repubblica: La Casa rossa di Alberobello diventa un museo della Memoria

di Anna Puricella

Lavori al via fra febbraio e marzo: museo della memoria con teatro, una galleria d’arte, un caffè letterario, una sala d’incisione musicale e ancora residenze artistiche, laboratori di danza, teatro, musica e arte, e diventerà una tappa per il turismo lento

Il suo passato è lungo, e parla di sofferenza e orrore. Ora però Casa Rossa avrà un futuro, nel segno della memoria. La struttura che sorge nell’agro di Alberobello è stata un campo di concentramento dal 1940 al 1949, il più longevo d’Italia. Era nata come scuola agraria alla fine dell’Ottocento, aveva ospitato bambini e orfani di guerra dal 1919, era stato luogo di recupero e formazione. Poi, però, dal 1940 cambiò pelle: fu requisita del ministero dell’Interno, e diventò campo di concentramento. Ci finirono inglesi e indiani hindu, irlandesi e maltesi, poi ebrei tedeschi, polacchi, ex cecoslovacchi e apolidi, italiani considerati pericolosi, ebrei italiani renitenti alla precettazione, antifascisti.

Quando Elisa Springer, scrittrice sopravvissuta ad Auschwitz, ebbe modo di visitare Casa Rossa nel 2001 disse: “Provo una certa emozione, perché campi come questo sono stati il trampolino per campi più grossi e poi per veri e propri lager. Penso a quanta gente è stata qui e poi ha perso la vita”. Casa Rossa è un luogo della memoria, importantissimo per la Puglia e per l’Italia intera. Nel 2007 è stata dichiarata bene di interesse storico-artistico dalla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Puglia, ma resta tuttora un posto poco conosciuto. Eppure lì ci è passata la storia: quella prima della Seconda guerra mondiale, e poi le deportazioni volute dal regime fascista, e ancora dopo il conflitto bellico lì arrivarono ex fascisti confinati politici, uomini imputati per gravi fatti di sangue, ex soldati della Decima Mas.

Ancora, dal 1947 al 1949 Casa Rossa accolse numerose donne straniere da tutta Europa, ex collaborazioniste o prostitute sbandate al seguito degli Alleati, o senza documenti; ci arrivarono gruppi familiari di displaced persons, e pure tedeschi, albanesi musulmani, austriaci già cittadini italiani che avevano seguito Hitler, ebrei stranieri cacciati dai campi alleati di raccolta, ebrei polacchi indesiderati in patria. Divenne set cinematografico nel 1950 per il film “Donne senza nome” di Géza von Radványi, con un cast internazionale e che raccontava proprio la storia delle donne rinchiuse a Casa Rossa nel dopoguerra. Poi è arrivato l’abbandono, infine il tentativo di recupero. Perché Casa Rossa adesso appartiene in parte a un’impresa di Bari, in parte alla Fondazione Casa Rossa, onlus cui partecipa anche il Comune di Alberobello.

La si può visitare, sono tante le scolaresche dei dintorni e della provincia che raggiungono un luogo cardine della storia del Novecento, e la Fondazione organizza anche visite guidate (info 327.23.54.862 e in**@fo*****************.it). Ma in cantiere c’è ben altro: c’è la volontà di restituire quel luogo di memoria davvero a tutti, farne un presidio di ciò che non si deve dimenticare, un monito perché non accada mai più. “La Fondazione e la società hanno intercettato finanziamenti per quasi tre milioni di euro, per restaurarla e farne un contenitore culturale – annuncia il consigliere delegato di Fondazione Casa Rossa, Carlo Palmisano – Ci sarà un museo della memoria con teatro, una galleria d’arte, un caffè letterario, una sala d’incisione musicale. Inoltre ospiteremo residenze artistiche, laboratori di danza, teatro, musica e arte, e diventerà una tappa per il turismo lento”. I lavori dovrebbero cominciare fra febbraio e marzo, si prevede che dureranno un paio d’anni. Riconsegneranno un luogo che tutti sentiranno come proprio, che sia memoria viva e che nel frattempo torni a esaltare il meglio degli esseri umani – come succedeva agli inizi, quando Casa Rossa era il posto dove si formano agricoltori e lavoratori – più forte di ogni bieco orrore.

Read  here: https://bari.repubblica.it/cronaca/2023/01/27/news/casa_rossa_giornata_della_memoria-385323564/

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