USA: Amb. Zappia, a Stella Levi onoreficenze Cavaliere di Gran Croce
GD – New York, 24 apr. 23 – In un’intima e calorosa cerimonia oggi a New York, l’ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, ha consegnato a Stella Levi l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitale di sua iniziativa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 30 dicembre scorso.
“L’inesauribile impegno di Stella Levi nella condivisione della sua testimonianza e per la conservazione della memoria la rende un esempio di resilienza, generosità e straordinaria profondità intellettuale”, ha sottolineato l’amb. nel consegnare l’onorificenza a Stella Levi.
La cerimonia si è svolta a pochi giorni dalla visita del Capo dello Stato al campo di stermino di Auschwitz e alla sua partecipazione alla “Marcia dei Vivi”, il 18 aprile scorso nel corso della sua visita di Stato in Polonia, inserendosi pienamente nel solco dell’impegno dell’Italia a conservare la Memoria dell’Olocausto e a promuoverne la conoscenza.
Stella Levi è nata il 5 maggio 1923 nell’isola di Rodi dove, a causa delle leggi razziali del 1938, fu espulsa dalla scuola italiana in cui studiava. Il 23 luglio 1944, dopo l’armistizio e la successiva presa di Rodi da parte tedesca, fu deportata proprio ad Auschwitz. Di tutta la sua famiglia, dei genitori, delle zie, delle cugine e dei loro figli, lei e sua sorella Renée furono le uniche sopravvissute.
Dopo la liberazione nel 1945, Stella e sua sorella furono rimpatriate dall’esercito alleato in Italia. Nel 1947 decisero di trasferirsi negli Stati Uniti dove vivevano le sorelle maggiori, emigrate prima della guerra. Negli Stati Uniti Stella Levi trovò lavoro in un’agenzia di import-export, stabilendosi a New York. Negli anni poi espanse le sue attività, iniziando a viaggiare anche in Italia. Negli Anni ‘70 decise di tornare a Rodi per la prima volta e iniziò a dedicarsi al recupero della memoria e della cultura ebraica, sostenendo anche insieme ad altri ebrei originari di Rodi il restauro della sinagoga, la creazione del museo, e man mano la ricomposizione della comunità.
Alla fine degli anni ’90 partecipò ai primi passi del Centro Primo Levi di New York diventandone una fonte di ispirazione, in particolare per progetti di ricerca sul fascismo coloniale e sull’uso politico della memoria. Affiancandosi a Primo Levi, Stella criticò la retorica della sopravvivenza come necessità o successo, cercando di portare l’attenzione sull’importanza della scelta etica e dell’importanza dell’essere solidali.
Ad uno degli eventi del Centro nella Casa Italiana della New York University incontrò lo scrittore Michael Frank. Da sette anni di conversazione settimanale tra i due è nato il volume “One Hundred Saturdays, Stella Levi and the Search for a Lost World”, pubblicato anche in Italia da Einaudi.
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